
Telerilevamento: un aiuto per le foreste
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Grazie ai dati forniti dal satellite, è possibile monitorare la diffusione della malattia dell’inchiostro
Secondo una ricerca pubblicata sulla rivista Remote Sensing Applications: Society and Environment, e condotta da un gruppo di scienziati a cui hanno preso parte il Cnr-Iret e l’Università della Tuscia, i dati di telerilevamento satellitare possono rivelarsi di grande utilità per rilevare i danni forestali prodotti dalla malattia dell’inchiostro.

Crediti: Arthur Chapman – CC BY-NC-SA 2.0Arthur Chapman – CC BY-NC-SA 2.0
Questa patologia, causata principalmente da una muffa acquatica chiamata Phytophthora cinnamomi, attacca le radici e i colletti degli alberi di castagno e di quercia da sughero, provocando un annerimento che ricorda le macchie d’inchiostro (da cui il nome della malattia). Le conseguenze sono pesanti: l’albero subisce un progressivo deperimento che si manifesta con l’ingiallimento delle foglie, il disseccamento dei rami e, nei casi più gravi, la morte della pianta.
Lo sguardo del satellite: un aiuto prezioso
Per determinare se i dati satellitari potessero essere utilizzati per distinguere tra alberi sani e alberi colpiti dalla malattia, e se fosse possibile identificare diversi livelli di gravità dell’infezione, i ricercatori hanno utilizzato dati provenienti da due sensori multispettrali, Sentinel 2 e PlanetScope, e dal radar Sentinel 1.
“Monitorare lo stato di salute delle foreste rappresenta una delle azioni più importanti per contrastare gli effetti deleteri del cambiamento climatico”
A. Sebastiani, ricercatore Cnr-Iret
I luoghi presi in considerazione sono due siti forestali dell’Italia centrale: Monte San Biagio, in provincia di Latina, che ospita una piantagione di quercia da sughero di 300 ettari (inserita nella rete di conservazione europea Natura 2000), e Canepina, in provincia di Viterbo, che comprende 800 ettari di castagneti. La scelta di questi siti è stata motivata dalla presenza in entrambe le aree, già documentata da studi precedenti, della malattia dell’inchiostro.
In primo luogo, gli scienziati hanno addestrato i modelli classificando gli alberi in sei classi di danno, da “sano” a “morto”, attingendo a dati raccolti sul campo dal 2015. Poi hanno aggregato le classi in tre: alberi sani, danni moderati e danni gravi.
Lo studio ha dimostrato che le bande del rosso e dell’infrarosso rendono chiaramente distinguibili le piante sane da quelle sintomatiche, soprattutto nel caso in cui l’albero sia dotato di una chioma di ampie dimensioni, fornendo così uno strumento strategico per la gestione della salute delle foreste.
“Monitorare lo stato di salute delle foreste”, ha spiegato Alessandro Sebastiani, ricercatore presso il Cnr-Iret, “rappresenta una delle azioni più importanti per contrastare gli effetti deleteri del cambiamento climatico. Secondo diversi studi, l’aumento delle temperature, delle ondate di calore e dei periodi di siccità previsto per i prossimi anni favorirà la diffusione di patogeni come Phytophthora. È perciò indispensabile disporre di strumenti che aiutino i decisori ad intraprendere azioni di contrasto tempestive ed efficaci”.