
Mosche tachinidi a rischio (e perché è importante)
Tempo di lettura
0 min
Il calo di questi guardiani della biodiversità ha serie conseguenze sugli ecosistemi montani
Cala una specie, ne aumenta un’altra, e a farne le spese sono gli ecosistemi montani. Secondo un recente studio dell’Università di Roma La Sapienza, pubblicato su PNAS, la diminuzione in alta quota delle mosche tachinidi, imputabile ai cambiamenti climatici, può ridisegnare gli ecosistemi montani.

Identikit di una mosca
Le mosche tachinidi sono insetti parassitoidi, ovvero che sfruttano altri insetti. Durante lo stadio larvale (prima di diventare adulti e cibarsi di nettare) si nutrono specialmente di bruchi: così facendo, tengono sotto controllo le popolazioni di insetti erbivori. Sono inoltre una specie cosiddetta specialista, ovvero capace di adattarsi a una ristretta varietà di condizioni ambientali. Quando l’ambiente cambia, la loro popolazione ne risente.
“Il declino osservato nelle mosche specialiste di alta quota comporta un aumento del rischio di diffusione degli insetti erbivori, che potrebbero ridisegnare gli ecosistemi montani.”
Luca Santini, Università di Roma La Sapienza
Storia di una mosca dal 1845 ad oggi
Gli autori della ricerca hanno analizzato oltre 60.000 campioni di mosche tachinidi raccolti in Europa dal 1845. Dalla metà del secolo scorso, la percentuale di tachinidi specialisti è diminuita del 20% ad alta quota, mentre è aumentata del 70% a bassa quota. Nello stesso periodo, le specie generaliste si sono rapidamente diffuse ad alta quota, grazie alla loro maggiore capacità di sfruttare una più ampia varietà di ospiti. “Il declino osservato nelle mosche specialiste di alta quota – ha dichiarato Luca Santini, coautore dello studio – comporta un aumento del rischio di diffusione degli insetti erbivori, che potrebbero ridisegnare gli ecosistemi montani”.
Indagare il cambio del clima anche grazie alle collezioni museali
Il cambiamento climatico, conclude lo studio, ha effetti che vanno oltre le singole specie. L’intera composizione degli ecosistemi sta rapidamente cambiando, con ricadute potenzialmente enormi sulla biodiversità montana.
In quest’ottica, sottolineano i ricercatori, il patrimonio dei musei di storia naturale si rivela prezioso. Le campagne di raccolta sul campo e i piani di monitoraggio a lungo termine – utilizzati anche per questa ricerca – sono fondamentali per la comprensione di fenomeni naturali complessi come il cambiamento climatico.