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Uno studio rivela il ruolo fondamentale delle alghe nel contrastare gli effetti del cambiamento climatico
I letti di alghe coralline svolgono un ruolo primario nel ciclo globale del carbonio. Lo rivela una ricerca, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Nature Communications, che mette in luce come i letti di alghe coralline possiedono significative capacità di assorbimento del carbonio atmosferico e di accumulazione del carbonato di calcio nelle loro strutture, diventando di fatto ‘serbatoi di carbonio’ essenziali per attenuare gli effetti del cambiamento climatico. Si tratta di ecosistemi marini composti, per lo più, da rodoliti e maerl dal tipico colore rosato che vengono studiati ancora poco rispetto alla loro importanza.

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Lo studio è stato condotto da un team internazionale, guidato dalla dottoressa Nadine Schubert dell’Università dell’Algarve, cui hanno preso parte anche i ricercatori italiani dott. Paolo Mancuso dell’Università di Palermo, dott.ssa Maria Cristina Mangano della Stazione Zoologica Anton Dohrn della Sede Sicilia e la dott.ssa Federica Ragazzola della Sede Genova della SZN.
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La metodologia dello studio
Sono stati presi in considerazione i letti di alghe coralline situati in varie regioni geografiche, compresi i fondali tra 2 e 51 metri di profondità. Da queste analisi è emerso un dato molto importante: vale a dire che la produttività netta di carbonio di questi habitat varia in base alla disponibilità di luce e alla composizione delle specie in questione. In particolare, alcuni letti sono in grado di catturare fino a 1.35 grammi di carbonio per metro quadrato al giorno, superando di gran lunga le stime riportate per altri ecosistemi marini, come ad esempio le foreste di macroalghe.

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Il contributo italiano
La ricerca, che è stata condotta su scala mondiale, ha interessato il nostro paese circa il contesto del Mar Mediterraneo, una zona particolarmente rilevante ai fini dello studio, in particolare l’Area Marina Protetta (AMP) siciliana di Capo Gallo-Isola delle Femmine, sottoposta a monitoraggio dell’Università di Palermo vista la vicinanza del luogo con la città. In questa area i fondali marini sono ricchi di letti di maerl, un habitat fondamentale per diverse specie marine. Tuttavia si tratta di strutture estremamente fragili, così come facilmente degradabili, caratteristiche che le inquadrano al centro del monitoraggio e di un piano di conservazione.
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Conclusioni e appello alla comunità scientifica
I ricercatori chiedono che i letti di alghe coralline vengano inclusi nei programmi di conservazione marina, come ad esempio la rete Natura 2000, dal momento che per adesso non ne fanno parte. Con la crescente acidificazione degli oceani infatti è evidente come il ruolo delle alghe coralline, che fungono da serbatoi di carbonio, diventa essenziale. Gli scienziati evidenziano pertanto la necessità di condurre altre ricerche per monitorare e proteggere questi ecosistemi i quali sono in grado di offrire una soluzione naturale per contenere gli impatti del cambiamento climatico.

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