
La musica degli animali
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Tra tutti i tipi di richiamo, i pulcini preferiscono i suoni consonanti, che hanno una valenza positiva
Un recente studio dell’Università degli Studi di Trieste e dell’Università La Sapienza di Roma ipotizza che la preferenza per i suoni consonanti (tradotto in note: gli intervalli do – do; do – fa; do – sol) accomuni esseri umani ed animali, comprese le specie non canore, come i polli. Per provarlo, gli scienziati hanno registrato e analizzato centinaia di richiami di pulcini. Il presupposto principale della ricerca era che la preferenza per i suoni consonanti, osservata in diverse specie animali, inclusi gli esseri umani, potrebbe avere radici biologiche e riflettersi nei richiami naturali degli animali.

Crediti: Congerdesign – Pixnio – CC0Congerdesign – Pixnio – CC0
Cosa sono i suoni consonanti
I suoni consonanti, che anche noi umani troviamo piacevoli all’orecchio, producono una sensazione di stabilità, un effetto armonioso e gradevole all’ascolto. Ciò avviene quando le frequenze sono in rapporti di frequenza semplici tra loro, come ad esempio 1:2 (ottava: do – do), 2:3 (quinta perfetta: do – sol), o 3:4 (quarta perfetta: do -fa). Nonostante negli esseri umani esistano preferenze di tipo culturale, si pensa che una base fisiologica giustifichi tale predilezione.
Per indagare questa possibilità, i ricercatori hanno registrato i richiami di 130 pulcini, individuando tre diverse tipologie di richiamo legate a suoni consonanti: di contatto (intervallo di ottava), di cibo (quinta) e di covata (quarta).
Suoni dissonanti, il jazz della natura
Lo studio ha poi indagato i richiami emessi in situazioni di disagio, ad esempio quando i pulcini sono separati dalla madre, dal gruppo di cova o dall’oggetto di imprinting. Spesso, hanno scoperto, questi contengono elementi dissonanti (in musica, come l’intervallo do – si, settima minore, utilizzato nella musica jazz). Questi suoni, si ipotizza, potrebbero servire a trasmettere una sensazione di tensione e di urgenza per suscitare una risposta da parte dei propri simili.
Musicalità, una base comune
La conclusione a cui sono giunti gli scienziati è che anche i pulcini – uccelli non canterini e non in grado di apprendere suoni – possiedono una predisposizione biologica a produrre e potenzialmente a riconoscere la consonanza, un elemento fondamentale della musica umana. Elementi costitutivi della musicalità possono quindi essere presenti in diverse specie animali, anche in quelle filogeneticamente distanti dall’uomo.