Il progetto BramitAPP – Digitalizzazione del censimento del Cervo con il metodo del bramito nasce nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, e rappresenta un passo decisivo verso l’innovazione nella conservazione faunistica. Mira a trasformare un’attività di monitoraggio storica in una pratica digitale e replicabile, integrando tecnologia, partecipazione pubblica e scienza.
Parole chiave
Obiettivi
Ogni autunno, durante il periodo degli amori, il cervo maschio (Cervus elaphus) emette il caratteristico verso, il bramito. Dal 1988, questo comportamento è alla base di un metodo di censimento acustico utilizzato nel Parco delle Foreste Casentinesi e successivamente adottato in molte aree protette italiane. Tuttavia, fino a oggi, i dati venivano raccolti su supporto cartaceo, con tutte le criticità del caso: lentezza nella trascrizione, difficoltà di condivisione e rischio di errori. La sfida è traghettare questa metodologia nella dimensione digitale, preservandone l’efficacia e potenziandone la fruibilità.
Gli obiettivi del progetto
Con un approccio integrato tra conservazione e digitalizzazione, il progetto si pone i seguenti obiettivi:
- Digitalizzare il censimento del cervo, attivo dal 2007, attraverso un’app (BramitAPP) e un portale web dedicato;
- Ottimizzare la gestione dei dati raccolti da circa 500 volontari ogni anno;
- Facilitare l’organizzazione degli eventi di monitoraggio tramite gestione digitale delle iscrizioni e delle postazioni;
- Formare il personale per l’utilizzo degli strumenti digitali;
- Realizzare un sistema replicabile anche in altri contesti, unificando la metodologia su scala nazionale.
Stakeholders coinvolti
BramitAPP è promosso dal Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi in collaborazione con:
– ISPRA
– Reparto Carabinieri Biodiversità di Pratovecchio
– Reparto Carabinieri del Parco Nazionale
– Regione Toscana e Regione Emilia-Romagna
– Unione dei Comuni Montani del Casentino
– Unione dei Comuni Valdarno e Valdisieve
– ATC Arezzo e Forlì-Cesena
– Cittadini volontari provenienti da tutta Italia
Diffusione dei risultati attesi
| La digitalizzazione del censimento del cervo, resa possibile grazie al progetto BramitAPP, segna un passo avanti importante nel monitoraggio della fauna in Italia. Uno dei vantaggi principali è che i dati vengono raccolti e analizzati in modo più preciso e veloce: avere informazioni affidabili in tempi brevi aiuta a rispondere meglio ai cambiamenti nelle popolazioni di animali, migliorando così le azioni di conservazione. Un altro aspetto positivo è il coinvolgimento diretto delle persone. Con la Citizen Science, infatti, i cittadini partecipano attivamente ai censimenti e contribuiscono alla creazione di conoscenza scientifica. Questo metodo aumenta la consapevolezza sull’ambiente, il senso di responsabilità e la partecipazione alla difesa della biodiversità.
Inoltre, la digitalizzazione facilita l’uso di questo sistema anche in altri territori. I parchi e le aree protette che già usano il metodo del bramito possono adottare BramitAPP, rendendo più omogenee le attività e facilitando il confronto tra i dati raccolti in zone diverse d’Italia. Infine, l’uso delle tecnologie digitali permette di creare una rete nazionale di monitoraggio coordinata, dove i dati sulla presenza e sul numero di cervi possono essere raccolti e analizzati in modo uniforme. Avere un sistema informativo solido e coerente è la base per proteggere la biodiversità in modo duraturo ed efficace. |
Diffusione risultati
| Il censimento del cervo previsto per settembre 2024 sarà un momento importante di passaggio verso l’uso completo degli strumenti digitali. Durante le giornate del 26, 27 e 28 settembre, si confronteranno direttamente il metodo tradizionale su carta e la nuova app BramitAPP, per verificare sul campo se gli strumenti digitali sono affidabili ed efficaci. Questo “anno ponte” servirà a raccogliere opinioni e suggerimenti da chi partecipa, a provare tutte le funzionalità dell’app e a migliorare il sistema in vista dell’adozione definitiva prevista per il 2025. Allo stesso tempo, il progetto prevede una strategia chiara per condividere i risultati. I dati raccolti saranno pubblicati in formato aperto, per garantire trasparenza, facilità di accesso e per permettere ad altri enti o ricercatori di utilizzarli.
Sono previsti anche eventi di formazione e workshop pensati per tecnici, amministratori e volontari, con l’obiettivo di trasmettere le competenze necessarie per usare gli strumenti digitali e favorire la diffusione del progetto in altri contesti. Un’attenzione particolare sarà dedicata anche alla comunicazione e al coinvolgimento dei cittadini. Le attività divulgative punteranno a raggiungere sempre più persone, promuovendo la cultura della conservazione e il senso di appartenenza al territorio. In questo modo, la trasformazione digitale non sarà solo una questione tecnica, ma anche un cambiamento culturale e sociale. |






