ERGA: studiare i genomi, assieme e per tutti

Redazione Avatar

Tempo di lettura

0 min

Esito positivo per un nuovo approccio alla ricerca, che punta a giustizia sociale, equità e inclusione

Un modello decentralizzato, inclusivo ed equo per la produzione di genomi di riferimento, che promuova la collaborazione internazionale e la condivisione delle risorse, può diventare realtà. È quanto dimostra il successo del progetto pilota di ERGA (European Reference Genome Atlas), il nodo europeo dell’Earth BioGenome Project (EBP) che mira a sequenziare il genoma di tutte le specie eucariotiche (ovvero di tutte le forme di vita che hanno cellule con un nucleo delimitato da una membrana, che contiene il materiale genetico) sulla Terra.

Fonti

 

Il sequenziamento di 98 specie europee

Secondo quanto riportato su npj Biodiversity, l’ambizioso progetto, che ha coinvolto ricercatori di 33 paesi, ha portato alla sequenziazione del genoma di 98 specie europee, fra cui alcune estremamente importanti per la biodiversità e la bioeconomia.

 

 

Tra le specie considerate rientrano il Tonno rosso (Thunnus thynnus), di rilievo per la biodiversità e la bioeconomia, il cui genoma è stato sequenziato grazie al contributo dell’Università di Bologna; l’Argentina silus, un pesce del Nord Atlantico di grande valore commerciale; la Lucertola di Creta (Podarcis cretensis), una specie nativa della Grecia il cui genoma di riferimento è stato ottenuto per la prima volta; e il Siluro di Aristotele (Silurus aristotelis), anch’essa sequenziata per la prima volta.

 

 

L’esito positivo del progetto pilota dimostra la validità di un modello di ricerca che ha saputo superare difficoltà di vario tipo, e che sta lavorando per affrontare sfide tecniche, legali e sociali.

 

 

La complessità di un nuovo approccio

Dal punto di vista tecnico sono state affrontate varie criticità. Tra di esse, la disomogeneità delle specie selezionate per il progetto pilota, sia per la sovra-rappresentazione di alcune branche dell’albero filogenetico (come mammiferi, uccelli, pesci, ecc), sia per uno squilibrio nella disponibilità dei campioni (Paesi con una più lunga tradizione di ricerca scientifica e con maggiori risorse economiche a disposizione sono stati più presenti).

 

 

Sul fronte legale, essendo un progetto internazionale, ERGA ha dovuto affrontare una complessa rete di normative nazionali e internazionali per garantire che la raccolta e la gestione dei campioni biologici rispettassero le leggi vigenti.

 

 

Infine, non sono mancate le sfide sociali: la mancanza di dati demografici completi sui partecipanti al progetto ha impedito una valutazione critica dell’inclusione e della rappresentanza di gruppi minoritari.

 

 

Un nuovo modello per una ricerca più giusta

Nonostante le difficoltà incontrate, il progetto pilota di ERGA rappresenta un passo avanti significativo nella genomica della biodiversità e potrebbe servire da modello per iniziative simili in tutto il mondo. La creazione di una rete internazionale di ricercatori e istituzioni ha permesso la condivisione di conoscenze, competenze e risorse, superando le barriere geografiche e le disparità economiche.

 

Continua l’esplorazione

Segui le storie sulla biodiversità e scopri i segreti del mondo che ci circonda

Vedi tutti