Le storie della biodiversità

Ordina per
  • Invasori da tenere sott’occhio: i calabroni

    Invasori da tenere sott’occhio: i calabroni

    Una ricerca scopre nel genoma di questi insetti il segreto della loro efficacia nell’occupare nuovi territori

    Per comprendere le ragioni del successo ecologico di alcune specie di calabroni, e per contenere gli effetti nocivi di quelli che si stanno diffondendo in Europa, un gruppo di scienziati, tra cui ricercatori dell’Università di Pisa e dell’Università di Firenze, ha sequenziato e messo a confronto il loro genoma. Lo studio è stato pubblicato su Scientific Reports.

  • L’epoca d’oro delle stelle serpentine

    L’epoca d’oro delle stelle serpentine

    L’analisi di una carota di sedimento, in Antartide, svela segreti sul clima. Da imparare per il futuro

    Dall’analisi di una carota di sedimento marino prelevata nell’insenatura Edisto – un fiordo nel Mare di Ross, in Antartide – emerge una nuova fase climatica, verificatasi tra il 50 e il 450 dopo Cristo. È quanto sostiene una ricerca, pubblicata su Scientific Reports, che ha denominato questo intervallo temporale Ophiuroid Optimum, e che fornisce alla comunità scientifica nuovi metodi di indagine.

  • Parchi eolici: una risorsa da progettare con cura

    Parchi eolici: una risorsa da progettare con cura

    Nuove indicazioni su come rendere questa fonte di energia verde compatibile con gli ecosistemi marini

    I parchi eolici in mare aperto sono una fonte di energia verde assai promettente – ma possono avere un impatto importante sugli ecosistemi marini. Per ovviare a questo limite, uno studio pubblicato su Renewable and Sustainable Energy Reviews – a cui hanno partecipato ricercatori della Stazione Zoologica Anton Dohrn, dell’Università Politecnica delle Marche e di altri atenei italiani – delinea criteri specifici per condurre una solida valutazione dell’impatto ambientale (VIA) e rispettare al contempo il principio “Non arrecare danni significativi”.

  • Notturni per forza: animali che evitano i turisti

    Notturni per forza: animali che evitano i turisti

    Se i visitatori affollano i boschi, gli animali trovano strategie per sfuggirli. Ma ne pagano le spese

    Un tempo luogo di silenzio e di solitudine, la montagna è oggi meta prediletta per chi ama il turismo naturalistico – che però invade, suo malgrado, l’habitat di tante specie animali. Uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Ambio, realizzato dall’Università di Firenze e dal MUSE – Museo delle Scienze di Trento, indaga gli effetti a lungo termine del turismo montano sulle comunità di mammiferi locali.

  • Il mondo plastico del fiume Mekong (e non solo)

    Il mondo plastico del fiume Mekong (e non solo)

    L’allarme degli scienziati: un nuovo ecosistema legato ai rifiuti minaccia la salute dei corsi d’acqua dolce

    Si chiama “plastisfera” e potrebbe mandare i fiumi a gambe all’aria. Composto da batteri, microalghe e funghi (a volte anche da macroorganismi), l’ecosistema che si forma e prospera sulla superficie dei rifiuti plastici potrebbe avere un impatto significativo sull’intero funzionamento dei corsi d’acqua dolce: esaurimento dell’ossigeno disciolto nell’acqua, potenziale introduzione di patologie, alterazione della salute complessiva del sistema fluviale sono solo alcune delle possibili conseguenze di questa nuova minuscola popolazione.

  • Gli insetti che ci piacciono

    Gli insetti che ci piacciono

    Una ricerca esplora le ragioni che spingono a proteggere gli insetti impollinatori

    Come promuovere azioni su larga scala per proteggere gli insetti impollinatori? Per comprenderlo, una ricerca coordinata dall’Università di Padova, con la collaborazione degli atenei di Wageningen (Paesi Bassi) e Wuerzburg (Germania), è partita da lontano. A 4541 partecipanti – distribuiti tra Italia, Germania e Paesi Bassi, e residenti sia in aree urbane che rurali – è stato somministrato un questionario online contenente varie domande per individuare le ragioni che spingono le persone a desiderare la protezione degli impollinatori.

  • Telerilevamento: un aiuto per le foreste

    Telerilevamento: un aiuto per le foreste

    Grazie ai dati forniti dal satellite, è possibile monitorare la diffusione della malattia dell’inchiostro

    Secondo una ricerca pubblicata sulla rivista Remote Sensing Applications: Society and Environment, e condotta da un gruppo di scienziati a cui hanno preso parte il Cnr-Iret e l’Università della Tuscia, i dati di telerilevamento satellitare possono rivelarsi di grande utilità per rilevare i danni forestali prodotti dalla malattia dell’inchiostro.

  • eDNA: studiare la biodiversità senza cattura

    eDNA: studiare la biodiversità senza cattura

    Grazie al metodo del DNA ambientale, è possibile indagare la biodiversità ittica senza raccogliere i pesci

    Per studiare la biodiversità ittica non serve catturare i pesci. È quanto emerge da una ricerca pubblicata su Estuarine, Coastal and Shelf Science, e condotta da scienziati dell’Ogs (Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale) assieme ad Arpa Fvg e Stazione Zoologica Anton Dohrn, che ha evidenziato l’efficacia di un nuovo metodo, chiamato eDNA.

  • Farfalle: il lungo volo sull’Atlantico

    Farfalle: il lungo volo sull’Atlantico

    Diffusa in tutti i continenti, la vanessa del cardo è in grado di compiere straordinarie migrazioni

    Uno studio pubblicato su Nature Communications, condotto da un’équipe di ricerca internazionale, conferma la straordinaria capacità delle farfalle vanessa del cardo (Vanessa cardui) di intraprendere migrazioni transatlantiche.

  • Funghi in volo

    Funghi in volo

    Mappando l’aria di varie zone del pianeta, gli scienziati hanno raccolto dati strategici sul regno dei funghi

    La mappa mondiale dei funghi si trova… nell’aria. È del tutto innovativo l’approccio di un team internazionale, coordinato dall’Università di Jyväskylä, in Finlandia, che ha visto gli scienziati prelevare campioni di aria in varie zone del pianeta per scoprire i segreti dei funghi.